Ti (mi) perdono.

settembre 26, 2015



26 Settembre 2015 

La parola più difficile da pronunciare non è Supercalifragilistichespiralidoso ma è perdono.
Il mancato perdono verso se stessi e verso gli altri potrebbe essere in definitiva la causa principale di infelicità. Il senso di colpa, il rimpianto, il risentimento, il rancore, la tristezza e l'amarezza sono sentimenti derivanti da questa mancanza, fateci caso.
E' sempre difficile trattare quest'argomento senza pensare agli sbagli commessi, al poco amore nei nostri confronti; e così, per punirci, continuiamo a navigare in questo limbo di sentimenti distruttivi. Alimentando sempre più le paure e pensando che perdonare sia un segno di debolezza, un ulteriore sbaglio verso la nostra persona, quando ciò che uccide è l'energia negativa trasmessa dai nostri pensieri rancorosi.
Perché pensare che perdonare sia un segno di debolezza? Perché decidere consciamente di provare emozioni negative al posto di sostituire tutto con l'amore? Perché non si capisce che il perdono è legato prima di tutto a noi stessi e solo in secondo luogo all'azione che ha compiuto una persona esterna alla nostra vita?
Io, da quando ho iniziato il percorso dei dieci minuti, ho deciso di vivere meglio con me stessa e di conseguenza con gli altri. Ho deciso che oggi in dieci minuti mi lascerò tutte le delusioni alle mie spalle. Per la sofferenza provata non esiste un colpevole, ma un responsabile (è diverso, molto sottile, ma diverso) e per trovare quel responsabile basta guardarci allo specchio. Siamo noi che decidiamo di essere felici, anche nei momenti totalmente bui, è la nostra forza che ci permette di cambiare la situazione. Essere felici dipende da noi e non da ciò che ci accade, fosse anche una malattia fulminante, anche in quel caso siamo noi che possiamo decidere se viverla con la paura come vuole la società e andare controcorrente e provare qualcosa di nuovo, magari un insegnamento per noi e gli altri.
Sapevo che non eravate d'accordo. Perché? La responsabilità di un avvenimento ti porterebbe al tormento al senso di colpa? Il senso di colpa non esiste, iniziamo da questo. Esiste la vita e il percorso che uno sceglie di fare e nessuno di noi possiede lo strumento per decidere che una determinata esperienza sia negativa o positiva, semplicemente siamo noi a dargli il giusto peso ed il giusto significato, è per questo che si parla di responsabile e non di colpevole. Amatevi, gli sbagli non esistono.
Da questo momento faccio partire il timer. Ogni persona che ho incontrato e mi ha delusa, non influenzerà più il mio cammino. Da questo momento mi perdono, perché ho pensato che il perdono fosse l'ammissione della sconfitta e non della vittoria. Mi perdono, perché ho lasciato che la società influenzasse il mio cammino invece di influenzare io la società. Mi perdono, perché non ho voluto vivere un amore per la paura di soffrire quando invece ho sofferto non vivendolo. Mi perdono, quando ho pensato che la vita avesse uno schema ed un programma con delle tappe da seguire ad una determinata età e invece l'età è un numero, la tua mente non si può abbassare a questo, lo schema e il tempo li decidi tu e non gli altri. Mi perdono, perché ho voluto soffocare ogni mio lato creativo per paura di un Ego che mi avrebbe fatto perdere la traiettoria, portandomi alla rovina; invece la rovina è arrivata proprio perché non mi sono ascoltata fino in fondo. Mi perdono, quando ho pensato che l'amore di un uomo era più importante di quello che provavo per me stessa.
Mi perdono, perché semplicemente mi voglio bene. Vi perdono, perché ormai non avete più peso nella mia storia, io sono la protagonista e il mio Ego non mi spaventa.

Mi perdono e sono leggera.

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