Siamo. Due ragazze e un cervo femmina. Siamo. Teresa, Francesca e Cassandra.
Teresa è l'occhio nel mondo, l'occhio nell'attimo. I capelli lunghi, i sogni, i colori in testa, gli occhi sempre accesi pronti per scattare e trasformare mondi. Nelle sue foto, ombre, profumi, natura, leggerezza, fantasmi, pallidi istanti, nulla che ingombri, nulla che soffochi, soggetti liberi di muoversi nella luce. Teresa è più note: "Quando sono triste ascolto il blues, quando sono felice ascolto il funk". Sogna di adottare un piccolo zombie, ama il rosso splatter e l'horror "ma non proprio horror". Un arcobaleno con l'anima dark che intreccia i pensieri nei suoi lunghi capelli.
Francesca è acqua, a volte scorre, a volte è ferma e pare uno specchio. In Francesca si riflette Francesca, scrive e quando parla di sé parla di una persona che non conosce. Lei si sente un'armonia imperfetta. I suoi sogni si trovano sulla punta di un grattacielo, tra i mattoni, tra i numeri, tra le città , tra i vuoti che non ama riempire. L'horror vacui non le appartiene. Scrive e anche se sbaglia non se ne cura. Voleva suonare il piano, voleva cantare, sognava ballare, sognava un amore eterno. Malinconica ma solare, triste ma felice, presente ma non presente.
Cassandra è quello che noi siamo e non siamo. Rimane immobile a fissarci, non giudica, non le piace parlare, è compassionevole. Ama stare nel palmo di una mano, in tasca, sulla scrivania. Osserva il mondo ma non è l'occhio di George Orwell e nemmeno quello di Tolkien: è la timidezza, è la paura, è la dolcezza, è la verità , è quello che noi non potremmo essere se desideriamo un posto in questo mondo.
[Come mai?]
[Come mai?]