Avete presente quei giorni in cui guardate l'armadio spalancato e straripante di indumenti e poi esordite con "E oggi che acciderbolina mi metto?" Ecco Cassandra, a quanto pare, ha trovato la soluzione.
Guardaroba capsula.
Si, avevo pensato anch'io inizialmente ad un armadio che si trasformasse in una capsula come quelle di Dragon Ball, ma no, non è esattamente questo un guardaroba capsula.
Fino ad oggi avevo pensato che Cassandra indossasse solo due gocce di Chanel n°5, ma mi sbagliavo, ha pellicce di tutti i tipi, di tutti gli anni, effetto pelo bagnato, brillantinato ecc. e lei ora non ne può più e dice che vuole fare una cernita e tenersi solo due o tre capi. Insomma la nostra quadrupede vuole crearsi il suo armadio capsula, cioè un metodo organizzativo per risparmiare tempo, denaro, spazio ...e non doversi arrovellare la testa ogni mattina scegliendo tra indumenti che forse non si usano più, che forse non ci entrano più ma che teniamo perché... perché non abbiamo ancora maturato il buon senso di disfarci di cose che non utilizziamo più dall'alba dei tempi !
Ed ecco che dagli United States arriva la soluzione, lì diffusa ormai da anni, che consiste grosso modo in scegliersi pochi, pochissimi capi per ogni stagione che abbiano un taglio che sia sempre attuale e sempre di moda (degli evergreen insomma, questo significa che la maglia retinata in stile TLC all'apice del loro successo devi darla via...ad un pescatore magari), prediligere tessuti naturali alle fibre sintetiche (che, diciamocelo, incrementano la fragranza maratoneta se indossate in una giornata mite, nemmeno caldo-afosa), scegliere indumenti con i quali ci troviamo a proprio agio e magari con colori che sappiamo non ci stancheranno mai. Parola d'ordine: MINIMAL. Ecco fatto ! Il guardaroba capsula è bello che pronto per accompagnarvi nei prossimi anni, perché penso che sia scontato dirvi che se fate un guardaroba capsula non dovete ricomprare quello che avete dato via dopo una settimana, solo in caso di logoramento degli indumenti potete sostituirli ma sempre rispettando un numero ristretto (ristrettissimo) di capi. Ah ! Ovviamente non sono esenti da cernita collanine e bigiotterie varie, orologi, scarpe e borse; tutto ciò che si indossa deve essere selezionato e ridotto all'osso, quindi, cara/o mia/o adorata/o lettrice/lettore (perché il guardaroba capsula è sia per femminucce che per maschietti) eliminare una vecchia cintura dall'armadio, ostentando per altro uno sforzo disumano, non è aver realizzato il guardaroba capsula !
Quindi, ricapitolando, il vostro armadio ora si presenterà pressapoco così:
2 paia di pantaloni,
1 cappotto,
1 giacca,
1 vestito o 1 gonna,
1 maglia,
2 paia di scarpe e 2 borse.
"Tutto molto bello: sostenibile,economico, eco-friendly (che tutti usano "perché fa figo" ma che nessuno sa effettivamente che cosa significhi)" penso, mentre Cassandra tira fuori dall'armadio, come fosse il cilindro di un mago, un boa di piume e paillettes. Ma poi mi soffermo un attimo e ci ripenso e dico con una ingenuità che lascia perplessa anche me: "Ma se tipo (perché io parlo così quando non scrivo, grammaticalmente scorretta) alle 1:05 di notte mi sporco la camicia in un pub e l'altra è ancora ad asciugare perché è inverno e l'umidità non aiuta chi va di fretta e il giorno dopo ho un colloquio di lavoro importante e tutti i negozi di abbigliamento sono chiusi, che faccio? Mi attacco? (è una locuzione molto in uso in quel di Bari)".
Cassandra in quel momento si ferma. Mi guarda. La guardo. Ci guardiamo. E... niente riprende a tirare fuori indumenti improponibili dall'armadio.
Dopo tutto lei è un cervo femmina frutto della mia immaginazione, che cosa le importa di un colloquio di lavoro.
Può darsi che sia davvero un ingrediente per vivere più felice questo guardaroba capsula, ma io amo cambiare, amo scegliere e conservo ancora quel paio di jeans del liceo ripetendo tra me e me con aria di sfida: "Primo o poi riuscirò ad entrarci di nuovo..."