Bendata

settembre 15, 2015



15 Settembre 2015

Non è un post da bollino rosso, il titolo voleva mandarvi fuori strada per attirare più lettori, tattiche di marketing d'avanguardia.

Perché bendata? All'improvviso mi piace il bondage? No, vi spiego, è questione di 10 minuti.

Per i dieci minuti di oggi mi era venuta in mente un'esperienza fatta dal mio professore di figura disegnata del Liceo Artistico che, durante i suoi studi accademici, aveva provato a dipingere una tela bendato per allenare la memoria visiva e gli altri sensi. Quando si parla di arte l'erotismo trasuda da tutti i pori e quindi era inevitabile concedere il beneficio del dubbio con il titolo "bendata". Dopo tutti questi anni ho sempre pensato a questa sua esperienza sensoriale, ma non l'ho mai provata; oggi è il giorno giusto per farlo.

L'atto di dipingere in sé lo trovo molto sensuale e sessuale: lasciarsi andare, la delicatezza dei gesti, la pressione della mano che cambia sulla tela, i movimenti accompagnati dalla musica; si prova piacere ma forse (o sicuramente) è più prolungato del comune orgasmo. Come sono fortunata !
Preparo la mia "grafite": sono purista, ho sempre amato la matita, uno strumento semplice che può creare dimensioni, tonalità e spazi. La matita è un universo infinito.
Preparo la musica, e non ho dubbi ...se parliamo di erotismo io scelgo Serj Tankian, ovvio. Prendo un suo album del 2013 dal titolo Jazz Iz Christ nato da un collettivo musicale creato da Serj Tankian insieme a musicisti Jazz, un album che contiene delle armonie fusion, armonie imperfette come piace a me e come piace a Serj Tankian a quanto pare (innamorata persa, scusatemi).

Prendo il timer, la benda, mi posiziono, prendo l'immagine di una semplice natura morta e la fisso per 5 minuti terminati i quali mi bendo, faccio partire la musica, il timer e inizio a disegnare cercando di riprodurre l'immagine che ho appena fissato.

10:00
Quando un senso non funziona gli altri si amplificano, ma ci vuole molto, molto, molto, molto, molto tempo. La percezione dello spazio è completamente diversa, siamo schiavi della luce, al buio non sappiamo esistere.
La mia mano si dirige da una parte all'altra della tela e con la mente cerco di crearmi una griglia del disegno, non so cosa sto creando e questo mi incuriosisce molto.

3:00
Nel frattempo i minuti scorrono insieme alle note della canzone Distant Thing e in questo brano penso che Serj Tankian abbia dato il meglio di sé.
Scopro un nuovo punto di vista, scopro che l'assenza di luce non impedisce l'illuminazione.
Le note continuano e la mia mano si muove allo stesso ritmo...

Distant thing, to think I let you touch me
Distant thing, to think I let you love me
...
These memories of my body now I just ignore
...
Distance means again your hand will brush me
Distant dream a son born of our loving
Distant thing, I hold you and you'll touch my soul 
...
Distant thing, distant thing set me free

I miei dieci minuti finiscono insieme alla canzone, piacevolmente confusa tolgo dagli occhi la benda e vedo di fronte a me il frutto dei miei dieci minuti, di quello smarrimento sensoriale, dell'amore fatto sulle note di Serj Tankian ed esclamo: "Che cagata!"

Ma alla fine lo sappiamo che l'obiettivo non era quello di creare un quadro meraviglioso, ma di aprire una nuova strada dentro di me.

You'll touch my soul...

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