Sidera Producere

agosto 25, 2015




Lo dico e lo confermo; è vero, è proprio vero che quando si perdono le speranze e la malinconia ci trascina giù, bisogna alzare la testa e guardare le stelle !

Agosto, oltre a portare con sé il caldo, le zanzare (o zampane per i baresi), la festa della Taranta a Melpignano, è il mese delle stelle cadenti. Quale opportunità migliore di questa per tornare a sperare. Ultimamente sono molto incuriosita dal significato profondo e antico delle parole e tra le mie varie letture mi sono imbattuta in una definizione di Igor Sibaldi (scrittore e saggista italiano, studioso di teologia, storia delle religioni e psicologia del profondo - uno con una forma mentis non comune insomma -) della parola "desiderare", alla quale non ho mai prestato attenzione. Desiderare deriva dal latino de-sidera, ovvero una mancanza (de) di stelle (sidera, da sidus, sideris) nel senso di avvertire la "mancanza delle stelle" cioè di segni augurali e perciò "appetire qualcosa che manca". Questo significa che l'azione da compiere nel desiderare è proprio quella di fissare intensamente le stelle per cercare un segno, un appiglio che ci faccia sentire di meno quel vuoto (mancanza) che proviamo.

E noi di Qualsivoglia volevamo farci sfuggire l'occasione di non sentire più la mancanza? Volevamo farci sfuggire i segni augurali che ci serviranno per realizzare i nostri sogni? Certo che no... e così abbiamo organizzato una serata in spiaggia....

Il primo ostacolo da affrontare è il meteo avverso. Succede sempre così: quando organizzi una serata in spiaggia piove, matematico. La notte di San Lorenzo la saltiamo, ma per nostra fortuna scopriamo che i giorni più consoni per ammirare le stelle cadenti siano proprio dopo la notte di San Lorenzo. C'è speranza, ancora una volta un segno che noi dobbiamo tornare a desiderare. Il secondo ostacolo è arruolare persone.

"No ma la sera sale l'umidità, i reumatismi..."
"Dai è solo una sera! Portiamo qualcosa da mangiare e ci divertiamo."

Terzo ostacolo: la scelta della spiaggia. Questo punto è un po' difficile, riuscire ad accordare i gusti di tutti non è semplice. I requisiti erano: buia, isolata e possibilmente senza scogli sui quali poterci ammazzare. Dopo varie opzioni che abbiamo vagliato minuziosamente fino allo stremo delle forze (mentali), ci accordiamo su una piccola spiaggetta in un posto che non vi dirò altrimenti perderà la sua magia diventando affollata ad ogni ora. Siamo sempre in provincia di Bari, dico solo questo.



Splendida, piccola, intima, buia, è perfetta per noi, per accoglierci tutti e farci ammirare le scie luminose. Creiamo l'atmosfera giusta con delle lanterne di bamboo gentilmente offerte dalla nostra fotografa dell'effimero. Finalmente l'ansia per le giornate di lavoro trascorse e il rumore dei pensieri si placano lasciando spazio alla luce calda della fiamma delle lanterne. Così dolce.
Io, senza salvezza, mi fiondo sul vassoio di tramezzini, la focaccia, la pizza ripiena ...e una pera (giusto per stare in pace con la mia coscienza salutista). Stappiamo le birre e brindiamo.

"A cosa brindiamo?"
"Ai sogni, alle stelle."



Scende veloce quel sapore frizzante e un po' amaro della birra e la testa si fa leggera. Le birre aumentano e il caldo sale nel corpo... sono passate le 24:00 ... scatta il bagno. Pochi temerari mi seguono, ci svestiamo e l'acqua era stupenda come solo l'acqua della notte può esserlo. Rimaniamo a mollo per un bel po', nuotiamo, ci schizziamo, riprendiamo la scena di Aldo, Giovanni e Giacomo in Tre Uomini e una gamba (un classico), proviamo la scena di Dirty Dancing (un disastro). Usciamo dalla madre acqua e ci stendiamo sui teli infagottandoci con degli altri asciugami e osserviamo il cielo. Aspettiamo.
Ancora non ho visto la mia stella cadente, quella grande e luminosa che aspetto da sempre.
I discorsi si fanno fluidi e la voce inizia ad abbassare il suo tono, poi il silenzio e le pause e noi con il naso in su.

"Eccola! Ne ho vista una!"
"Dove?! Dove?! Ma che cavolo non riesco mai a vederle."



Che poi che cosa sono le stelle cadenti? Non sono stelle, è roccia e polvere che a contatto con la nostra atmosfera brucia e formano delle scie luminose, così umili e timide che non riesco mai a vederle. Durano solo un attimo: eterna gioia cosmica.

"Un'altra !!!"
"E vabbè ma allora lo fanno apposta!"



Ancora niente, aspetto (nel frattempo mangio patatine come se non ci fosse un domani). La testa alzata, gli occhi al cielo che ne scrutano gli angoli, ma avrà gli angoli questo cielo ?
Dopo una lunga estenuante attesa, finalmente la vedo: la mia stella ! La più bella, luminosa e fiera stella cadente che abbia mai visto. Davanti a tanta bellezza che si brucia in un battito di ciglia ti dimentichi anche di desiderare, di esprimere quell'unico desiderio che avevi perché ti rendi conto che a mancarti erano davvero solo le stelle, che erano loro il desiderio che aspettavi, la bellezza che ti mancava era racchiusa in pochi secondi. L'uomo sente la mancanza delle stelle, è questa una semplice verità, ne ha bisogno per continuare a creare, a vivere, a respirare.
Dopo questo momento di illuminazione riprendiamo i nostri discorsi e lasciamo passare la notte ovvero sidera producere...



Per quanto difficile possa essere la vita c'è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi.
Stephen W. Hawking


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